le lettere del Cavaliere
1977 L'uomo integrale
Segnala questo
sito a un amico
la notizia

Dal 1987 In Movimento

Nel 1989 gli amici del Circolo del Cavaliere pubblicavano un dossier sull'operato di due anni d'impegno sociale e culturale. Qui di seguito riportiamo parte dell'articolo di presentazione.

Il Circolo "Il Cavaliere", nasce nel gennaio del 1987 (fig.1) come sfida alla mentalità rassegnata della nostra gente, sintetizzata nella ormai ricorrente frase: "Da noi tutto ciò che sorge è destinato a fallire".
Il Cavaliere è sopratutto una provocazione al dato di fatto, al cosi è. È un sasso lanciato in uno stagno, dove tutto va in putrefazione e regna incontrastata la biscia, là dove rane gracchianti dalla mattina alla sera, servono i desideri famelici di animali a sangue freddo, loro striscianti sovrani.
Ma il Circolo, oltre ad essere una sfida alla pigrizia mentale ed un regalo agli uomini di buona volontà, oltre ad essere una sferza contro l'arroganza e la disonestà del potere, vuole essere sopratutto comunità dove giorno dopo giorno ci si sforza nel costruirci migliori sia come singoli, sia come gruppo. Diverse campagne, tipo quella intrapresa contro la droga, sono state per il nostro Circolo momenti importanti, ma che non possono esaurirsi nella denuncia o nel messagggio fine a se stesso.
È neccessario che una pratica quotidiana, per esempio di un'arte come l'Aikido, disciplini il nostro corpo e il nostro spirito. Quest'arte che ben lungi dall'esaltare qualsiasi forma di violenza, ci porta man mano a scoprire in noi stessi tante possibilità sopite. Ci fa riscoprire valori ormai dimenticati come il rispetto per gli altri e per se stessi, la libertà come conquista di un'autodisciplina, l'umiltà, che lungi dall'essere assimilata al servilismo. Il piacere di affrontare le difficoltà di restare nell'immobilità più assoluta mentre all'esterno il mondo corre la sua folle corsa verso l'autodistruzione. Dove tutto un'altro tipo di valori come denaro e potere spingono gli uomini a correre per raggiungere illusorie mete. Un mondo progressista, dove in nome del progresso si sta distruggendo ciò che la natura a costruito in millenni, seguendo un sovrannaturale disegno. Il progressismo ci ha insegnato che il benessere materiale è il fine ultimo dell'Uomo, che per il lusso e la moda si può sacrificare sull'altare del progresso il proprio figlio, ricorrendo all'aborto.
Un mondo dove in nome del dio denaro si possono e si debbono distruggere Valori Sentimenti, Culture, insomma tutto ciò che è l'uomo nella sua essenza. Un mondo che noi respingiamo, che noi combattiamo. E come si combatte un mondo simile? Noi lo facciamo seguendo l'insegnamento di un autore cristiano che ammoniva - Se vuoi cambiare il mondo comincia da oggi stesso, comincia col cambiare te stesso. Così come amiamo ricordare un'altro pensatore tradizionalista che sosteneva - Se non puoi cambiare il mondo, fai almeno in modo che il mondo non cambi te. Per noi fare cultura, fare politica, vuol dire lavorare avendo negli occhi tutto, preparare il futuro vivendo intensamente il presente senza dimenticare il passato. Le radici in un Uomo come in un Popolo non sono meno importanti che in un albero, l'Unità d'Italia, per esempio, altro non fu che la conquista del sud da parte del nord, mitizzata dai libri di scuola nella figura dell'eroe dei due mondi, garibaldi, un'avventuriero senza scrupoli che con le sue camicie rosse in Sicilia, rase interi paesi al suolo massacrando donne, vecchi e bambini. Verità scomode queste che escono fuori dai clichés, ma che bisogna avere il coraggio e l'onesta intellettuale di ammettere. Solo così possiamo capire perchè oggi esiste la questione meridionale, non è certo la mancanza di voglia di lavorare, la disonestà congenita o il sole caldo che dà alla testa. la verità è che da troppi decenni si legifera per il nord.
Il Circolo "Il Cavaliere" ha come simbolo l'uomo integrale. Esso raffigura un uomo stilizzato, in piedi, con le braccia elevate al cielo, un simbolo che viene da lontano e attraversa un po' tutta la storia spirituale dell'uomo, che va dal Paganesimo al Cristianesimo, dallo Scintoismo all'Induismo, all'Islamismo. Un simbolo che rappresenta tutte queste religioni in ciò che hanno di comune, ossia il desiderio di elevarsi e di congiungersi con la divinità, con l'Uno, il desiderio di realizzare il tao degli orientali. Un simbolo eclettico quindi, che nulla ha a che vedere con il sincretismo di chi cerca di mettere insieme il diavolo e l'acqua santa; il materialismo ateo ed il cattolicesimo, si pensi alla cosiddetta Teologia della Liberazione, più volte condannato dal Papa. Il simbolo dell'Uomo Integrale Piantato con i piedi nella terra mentre con le braccia anela a toccare il cielo, ricorda un albero e ci fa tornare alla mente l'immagine di un uomo ben saldo alla terra con le sue radici, ma con lo sguardo rivolto al cielo.

Valerio Melcore

stampa questa pagina>
1989: Pietro Fanigliulo, Antonio Lani, Gianfranco Belfiore, Antonello Nisi, Valerio Melcore
1989 Campagna contro la droga
1989